mercoledì 13 settembre 2017

Calamarata con pomodori, melanzane e bottarga




Ingredienti per 4 persone

Calamarata (di Gragnano) 320 g
melanzane viola 1 kg
Pomodorini 500 g
Origano q.b.
Olio extravergine d’oliva q.b.

Preparazione
Tagliare a metà le melanzane (se sono troppo amarognole pelarle dalla buccia) e incidere con un coltello affilato la polpa verticalmente e orizzontalmente così da creare tanti dadini attaccati alla buccia.
Disporre le melanzane in una padella antiaderente con olio e aglio, cuocerle per qualche minuto e poi girarle e negli interstizi creati tra un dadino e l’altro, disporre il sale, i pomodorini tagliati a tocchetti e  l’origano. Coprire con il coperchio e far andare a fiamma media sino a quando non si disfano.
Scolare la calamarata ancora al dente ed aggiungerla alla padella con il condimento insieme a due cucchiai di acqua di cottura.
Saltare il tutto a fiamma media per due minuti aggiungendo della bottarga e quindi porzionare o in ogni piatto e servire immediatamente.

Una ricetta alternativa è quella di aggiungere ai pomodori anche i capperi, i pinoli tostati a parte e quando si impiatta del pecorino grattugiato.


Di melanzane ce ne è una grande varietà. Se vi ostinate ad acquistare sempre e solo la classica ovale nera, vi private di tante altre bontà. A cominciare dalle mignon, le perline spesse poco più di un dito, da ridurre a tocchetti e saltare in padella.
Proseguendo nel magico mondo delle violette, sempre panciute quando non proprio tonde, la polpa dolce con pochi semi, che regalano fette larghe, perfette per essere stratificate nelle teglie o schiaffate sulla graticola.
Mediamente dolci anche le striate e le bianche, un ibrido recente non facilissimo da scovare ma interessante.
Decisamente più piccanti le rosse, simili a piccoli pomodori costoluti, e le verdi thai, anch’esse piccole e tondeggianti, con semi abbondanti: a mio gusto, più curiosità che vere prelibatezze, comunque se capita da provare.
Tornando a qualità più comuni, trovo molto versatili le nere lunghe, che si tagliano a nastri e diventano rotolini e involtini da farcire.
Se le più grandi si fanno volentieri scavare e farcire, tutte si tagliano a dadi e si friggono, si rosolano, si stufano: solo alcuni dei tanti modi di cuocerle .



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